Complimenti alla 1B!

Venerdì 10 novembre è uscita sulla prima pagine del giornale Alto Adige e all'interno con risposta del direttore Alberto Faustini, la lettera che è stata scritta in aula nella prima media B, insieme al professore di italiano, per rispondere criticamente alla decisione che un asilo nido della Germania sta prendendo di togliere l'intitolazione di Anne Frank sostituendola con un nome più neutro.

I ragazzi hanno discusso in classe e si sono detti indignati perché Anne Frank rappresenta un simbolo e non può essere un problema, anzi, la sua storia deve essere tramandata fin dalla tenera età perché è un patrimonio dell'umanità (soprattutto in questo periodo).

La lettera è stata a scritta con il metodo della scrittura collettiva, come faceva don Lorenzo Milani nella sua scuola di Barbiana. 


"Gentile direttore,

siamo i ragazzi di una prima media dell’Istituto delle Marcelline di Bolzano. L’altroieri abbiamo fatto lezione con il professore di italiano leggendo i giornali. Ci è capitato fra le mani l’articolo che ricostruisce la vicenda dell’asilo nido in Sassonia dedicato ad Anne Frank e del dibattito che è scaturito all’idea di cambiare il nome perché considerato poco adeguato per un asilo. Siamo rimasti allibiti perché non capiamo come mai una figura di così grande valore educativo non venga riconosciuta e amata come merita. E allora abbiamo deciso di scrivere questa lettera in forma di scrittura collettiva, come aveva fatto don Lorenzo Milani nella sua scuola di Barbiana, riprendendo il motto che era stato appeso nell’aula scolastica: “I care”, mi interessa, me ne importa, come abbiamo imparato ascoltando la lezione sul priore di Barbiana.

Noi ragazzi consideriamo Anne Frank come un simbolo della spaventosa tragedia causata da una idea della storia attraversata dal male, che è arrivata fino alla persecuzione delle razze diverse, considerate inferiori e allo sterminio del popolo ebraico. Un nome, quello di Anne Frank, che ancor più oggi - in un tempo di guerra e di rigurgiti antisemiti - dovrebbe essere tramandato e insegnato fin dalla tenera età. Anne Frank ha avuto il coraggio di resistere e di raccontare al mondo i sentimenti e le emozioni provati da una ragazza della nostra età di fronte allo scandalo terribile del male radicale. Il suo diario è patrimonio dell’umanità ed è entrato nel cure di ogni persona al di là della differenza culturale e geografico. Ci sembra assurdo che questo nome possa creare divisioni e che lo si consideri come passato di moda. Quindi siamo rimasti davvero indignati di questa scelta che stride con il futuro del mondo e confidiamo che la saggezza abbia la meglio e impedisca questo oltraggio alla memoria.

Gli studenti della prima B dell’Istituto delle Marcelline di Bolzano"

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